O fine del mondo, o cane guida!

Calendario dell'Avvento, 2 dicembre, "Durante il periodo natalizio si assiste a un notevole crollo del gusto e dell'intelligenza. Uomini maturi e responsabili indossano cravatte fatte con foglie di agrifoglio e bevono bevande alcoliche piene di uova fresche e di formaggio fresco di latte fermentato" (P. J. O'Rourke)

L’anno prima era toccato alla spaghettata (come a San Valentino, Pasqua, Ferragosto… Non aveva mai odiato i cristiani finché non aveva conosciuto Yuto, che santificava ogni accidenti di festa a suo modo, ovvero punendocoloro che definiva “la sua famiglia” con la sua spaventosa cucina) di Natale: lui e Fuma si erano illusi che non ci sarebbe stata una replica di quella cena da incubo, perché il mondo sarebbe finito prima o, in quanto fazione sconfitta, sarebbero stati uccisi loro. O sarebbero direttamente finiti in ospedale per avvelenamento, vista la perfomance estiva del loro chef improvvisato: alla fine, mentre porgeva digestivi e scuoteva il capo, aveva ammesso anche lui che il fritto misto con la micidiale pastella di sua nonna non era il piatto più consigliabile con 40° all’ombra.

Invece il mondo era ancora lì e loro anche; l’unica cosa che sembrava essere cambiata erano gli addobbi di casa Kigai: il vischio, le stelle di Natale, i festoni rossi e oro, le coccarde, le palle colorate, i babbi natali, tutto sembrava essere aumentato di numero, rendendo quella che, durante l’anno, era una tranquilla e semplice casa da scapolo, nella Grotta di Babbo Natale dei grandi magazzini. O nell’anticamera dell’Inferno, a seconda del gusto personale.

– Me la figuro così l’anticamera dell’Inferno – commentò Monou.

– Colpa tua – sbuffò Seishiro – Ti fossi applicato, ora il mondo sarebbe finito insieme a questa paccottiglia orribile. E insieme a quella roba che Yuto sta spentolando di là!

– Seishi’ – lo interruppe l’altro, sorpreso – Perché non togli gli occhiali?

– Perché, grazie alle doti di interior designer di Yuto, sono appena diventato cieco pure all’altro occhio – ringhiò Sakurazuka.

Ormai era chiaro: o finiva il mondo, o era meglio che gli regalassero un cane guida per il prossimo Natale.

O gli regalassero Subaru-kun come guida, che era anche meglio.

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