Wof
L’alba era sorta anche su quella notte interminabile e si sentiva solo il ronzio dei motori dell’aereo.
Asami iniziò a salire la scaletta, pregustando il ritorno a casa e la svolta che la sua vita sembrava aver preso; Akihito lo seguiva con aria stranamente docile, come un cagnolino abbandonato che era stato accudito per una notte e temeva di finire di nuovo in mezzo alla strada.
Si voltò ad osservarlo e ghignò.
– Akichan? – gli tese la mano, sorridendo – La zampa!
E forse la cosa più buffa fu proprio che Takaba obbedì, ghignando.
Oh, si prospettava una nuova vita davvero divertente!
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