Il collare dello scandalo
Akihito sentiva che avrebbe dovuto aspettarselo: era surreale che Asami avesse ricordato il loro primo mesiversario(sì, quella roba brutta e adolescenziale che le ragazzine adorano. E lui avrebbe tentato il suicidio bevendo il liquido per sviluppare le foto, piuttosto che ammettere che ci teneva!), quindi qualcosa doveva necessariamente andare storto.
Non si aspettava neanche un regalo, in realtà, anche se lui gliel’aveva fatto – trascorrendo una settimana a caccia per i negozi per trovargliene uno. Aprì, cercando di nascondere l’imbarazzo, il pacchettino, sotto lo sguardo asettico di Asami. Riconobbe il marchio di una nota gioielleria, e le guance gli si colorarono di rosa.
Colore che sparì, all’istante, quando il cofanetto si aprì, rivelando un raffinato nastro di seta rossa, lungo e piuttosto largo, al cui centro era appeso un ciondolo d’oro tondo, dalla forma bizzarra.
No, non un ciondolo: un campanellino.
Un campanellino attaccato ad un nastro.
Cioè, Asami gli aveva regalato… la versione extra lusso di un collare per gatti?!
– Cosa significherebbe, questo?! – ringhiò, sventolando la pietra dello scandalo, che trillò argentina.
– Il tuo regalo – rispose l’altro, serafico.
– Un collare? Cosa credi di essere, il mio padrone?!
Asami ghignò soddisfatto, come se la risposta fosse più che evidente – Sì.
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