Long Way Home ~ Capitolo 4: I primi viaggi

Mezza Tabella Maledetta TRC Seishiro, 41. Tempo

In fondo, quella vita non era male.
Certo, era seccante non poter scegliere i mondi in cui recarsi, ma, del resto, non avendo un posto in particolare in cui desiderava andare, qualunque luogo andava bene; ovvio che non l’avrebbe mai ammesso con Yuuko.
La Strega delle Dimensioni lo spediva un po’ ovunque alla ricerca degli oggetti più strani: la prima volta era stato leggermente… traumatico. Ed eccitante.

~*~

Dopo aver provato la stessa sensazione del primo viaggio, quella di essere “incartato” in un gigantesco lenzuolo, aveva toccato il suolo di una città tutta in pietra bianca, rugosa, con edifici dai tetti piatti e piccole finestre senza vetri; la carnagione della gente era di uno strano colore scuro, come l’ebano, ed indossavano tutti abiti bianchi di un tessuto semplice, quasi rozzo. Le donne, invece, portavano vesti dai colori meravigliosi, con ciondoli tintinnanti alle caviglie ed ai polsi.
Si guardava attorno incantato, soprattutto quando le larghe vie polverose si aprirono su un’enorme piazza del mercato; Seishiro esaminò incantato ciò che i lunghi banchi offrivano: cibi stranissimi, dall’odore pungente e speziato, abiti dalle fogge incantevoli, monili, statuette votive, oggetti che non sapeva neppure nominare. Yuuko gli aveva prestato una specie di pallina da infilare nell’orecchio per capire ciò che le persone attorno a lui dicevano, qualsiasi lingua parlassero, e perciò si fece spiegare, felice come un bambino, tutto ciò che vedeva davanti a sé: alcuni erano utensili di uso domestico, altri giocattoli per bambini, altri ancora armi, oggetti che raffiguravano divinità locali e creature sacre, e così via.
Yuuko gli aveva detto che desiderava un oggetto estremamente raro, unico, a forma di tubo, e che lui non avrebbe dovuto aprire per nessun motivo al mondo.
Si mostrava dunque interessato davanti a qualsiasi banco che contenesse oggetti inusuali, e presto si accorse che gli era più semplice scovarli se si concentrava sulle stuoie stese ai bordi delle strade più frequentate. Si accostava a tutti i venditori e chiedeva informazioni sulla mercanzia che offrivano, libri compresi, poiché un ennesimo dono di Yuuko era stato un paio di occhiali che funzionavano allo stesso modo dell’auricolare, permettendogli di leggere qualsiasi cosa. Neppure Fuma, durante le feste di paese, si emozionava così davanti alle bancarelle!
Ad un tratto, mentre marciava tra la miriade di mercanzia esposta, guardandosi attorno come se non avesse abbastanza occhi per osservare tutto ciò che colpiva la sua attenzione, un tizio, con il capo ed il viso avvolti in un turbante, in modo da lasciare liberi soltanto gli occhi, ancor più scuri della pelle del viso, neri come perle, gli si accostò.
– Ho sentito che cerchi oggetti particolari, giovane signore.
Seishiro lo squadrò, stringendo gli occhi; quel tizio era sinistro, ma poteva essere quel che cercava, dal momento non erano certo carabattole per bambini, quelle che Yuuko aveva in mente – Potrei essere interessato – rispose, circospetto.
Le pieghe della stoffa che avvolgevano il viso dell’uomo si mossero, segno che stava sorridendo; lo condusse in un vicolo poco popolato, ed estrasse da sotto uno dei lembi della sua strana veste una specie di tubo, con un pennacchio all’estremità bombata – Questo è un oggetto che non ha prezzo, giovane signore, ma darei la vita, pur di potermene liberare.
Quel discorso non filava, si disse Seishiro – Perché dovrei acquistarlo, dunque?
Gli occhi dell’uomo bruciavano come fiamme, mentre parlava – Perché questo oggetto ha un potere terribile, quello di esaudire qualsiasi desiderio.
Seishiro abbozzò un sorriso – Ah sì?

 

~*~

 

– Non pensavo che mi avresti contattato così presto, Seishiro – Yuuko parlava languidamente distesa su un divanetto, i lunghi capelli neri sparsi su un succinto kimono scarlatto – Qualche problema?
Il ragazzo ghignò allo specchio che gli mostrava la figura della Strega – Meglio: credo di aver trovato un oggetto interessante.
Il volto della donna si fece di colpo incuriosito – Spiegami meglio.
Seishiro mostrò il tubo che aveva preso dallo sconosciuto diverse ore prima. Beh, normale che si concedesse un po’ di tempo per esplorare quel posto e acquistare oggetti interessanti per sé, no? Mica era uno schiavo!
Gli occhi di Yuuko si fecero lucidi e si avvicinò di più – Dove l’hai preso? Non l’hai aperto, vero?
Seishiro roteò gli occhi – Mi credi tanto pazzo da aprire un oggetto così sinistro da essere gettato in mano a chiunque pur di liberarsene? E, soprattutto, un oggetto commissionato da te?
Yuuko ricadde a sedere e scoppiò a ridere – Furbo come una volpe! Bene, direi che potresti anche tornare, adesso.
– Di già? – aveva chiesto, stupito.

 

~*~

 

Era stato solo il primo viaggio della lunga serie che lo aveva portato a visitare decine di mondi diversi: aveva imparato a prendersela comoda, girando per boschi, città, villaggi in tutta calma, infilando nella sua sacca ciò che poteva interessare a Yuuko e prendendosi il tempo di esplorare a suo piacere, procurando oggetti interessanti anche per sé.
Uno dei primi fu una bussola che segnava non i punti cardinali, ma poteva essere impostata a proprio piacimento, in modo da guidare in una direzione prestabilita; i suoi occhi avevano mandato un brillio eccitato quando l’aveva trovata e stava mettendo mano alla sacca con il denaro quando un pensiero gli aveva attraversato la mente.
– Me ne dia un’altra.
– Due, ragazzo?
– Sì, due – aveva sorriso – Una per me ed una per mio fratello.
Lo divertiva acquistare oggetti anche per Fuma, in attesa di quel giorno che sarebbe stato abbastanza grande da poter diventare anche lui un Cacciatore; pensava spesso alla sua famiglia, nelle solitarie serate che passava nelle locande, chiedendosi cosa stesse facendo Fu-chan. Ma la mattina dopo c’erano sempre nuovi impegni ed interessi a distrarlo da quelle riflessioni, con il risultato che c’era davvero poco tempo per pensare ad altro.

 

~*~

 

Trascorsero così due anni: Yuuko continuava a spedirlo qua e là e lui poteva arricchire le conoscenze che più gli interessavano; aveva imparato a combattere, a capire al volo quali oggetti avessero valore e quali no, quali potevano essere pericolosi e quali innocui, collezionato decine di libri di viaggio e di argomenti interessanti.
Eppure, ogni volta, non provava particolare dispiacere nel lasciare i luoghi nei quali aveva vissuto anche per mesi: la durata della sua permanenza era direttamente proporzionale al suo interesse per la civiltà incontrata e ciò che essa poteva offrire a lui ed alla sua datrice di lavoro (e quasi sempre in quest’ordine, cosa sulla quale Yuuko non dubitava, ma lasciava correre amabilmente, purché ottenesse gli oggetti richiesti) e, esaurito il suo interesse e concluso il lavoro, era pronto a partire di nuovo.
Ogni tanto Yuuko lo scrutava, come se si aspettasse un “no” alla sua richiesta di tornare, e sorrideva in modo strano quando lui si diceva pronto.
Impiegò ancora un anno per provare, per la prima volta nella sua vita, il desiderio di fermarsi.


Su Ao3


Credits & disclaimer

Phantasma © di Michiru, dal 7 gennaio 2007
Tutte le fanfictions ed alcuni dei banner che troverete qui sono © di Michiru, le canzoni, le citazioni ed i personaggi appartengono invece ai rispettivi autori. E' assolutamente vietato prelevare qualunque cosa da questo sito senza mio esplicito permesso. Sito non a scopo di lucro.
Layout © Juuhachi Go
Patterns © Photoshop Stock