Long Way Home ~ Capitolo 39: Va tutto bene

Mezza Tabella Maledetta TRC Seishiro, 17. Cuscino

Eppure quel battito forte, innaturale, non smise quando l’ultimo fuoco illuminò il cielo. Non si placò nemmeno quando, ancora mano nella mano, si districarono dalla folla di persone che si attardava ancora nella piazza o sciamava verso le abitazioni, e si avviarono verso casa; camminavano in silenzio, Subaru con un’andatura leggera, quasi trasognata, e Seishiro con la mano libera ancora stretta a tenere il mantello, contro il petto che non smetteva di rimbombargli.

Arrivarono a casa senza parlarsi; il Cacciatore chiuse la porta e si avviarono verso il piano superiore a luci spente: dormivano ancora entrambi nella stessa stanza, malgrado la scarsità di spazio, perché, non avevano saputo spiegarsene il motivo, nessuno dei due, allo sciogliersi della neve, aveva pensato a riparare la falla nel tetto e ripristinare le sistemazioni precedenti.

Subaru aprì la porta della camera e si mossero tentoni nel buio, ancora tenendo per mano l’altro ragazzo, come se non riuscissero a lasciarsi; inciampò e franò sul materasso, sbattendo il naso contro un cuscino che riconobbe subito come non suo, perché aveva l’inconfondibile odore di Seishiro.

– Ti sei fatto male? – il Cacciatore sedette accanto a lui, accarezzandogli nel buio il viso.

– No.

– Va tutto bene? – le dita del ragazzo si mossero a cercare le sue labbra, sfiorandole.

– … Sì.
Seishiro mosse ancora la mano, come a voler disegnare nel buio il volto di Subaru per scoprirne l'espressione, ma il vampiro la fermò con la sua, premendone il palmo contro le labbra; gli parve che il rimbombo si fosse spostato dal suo petto, ronzandogli nelle orecchie, come se fosse ancora all'aperto, sotto il deflagrare dei fuochi. Si riscosse, incredulo di tanto impaccio da parte sua, e baciò il vampiro, che si lasciò spingere docilmente sul letto: cercò la sua mano, sfiorando esitante il cuscino, finché non la trovò e la strinse, dolcemente, premendola contro la stoffa liscia della federa.


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