Long Way Home ~ Capitolo 3: Il contratto

Mezza Tabella Maledetta TRC Seishiro, 03. Speranza

La luce si spense di colpo, e a lui sembrò di cadere lentamente su un lenzuolo gigantesco ed impalpabile, che il suo peso spinse in giù, come un sacco, frenando una caduta di cui non riusciva a vedere il punto d’arrivo.
Ad un tratto, mentre ancora tentava di analizzare quelle sensazioni, il drappo invisibile iniziò a sfilacciarsi, finché i suoi piedi non toccarono terra e, attorno a lui, iniziarono a prendere corpo delle cose. Innanzitutto, degli edifici (o almeno credette che lo fossero) altissimi, fatti di ferro e vetro, e altri di carta e legno, molto più bassi, che somigliavano a case; e poi, davanti a sé, la casa più strana che avesse mai visto, davanti alla quale sostava la donna (a parte sua madre) più eccentrica che avesse mai visto.
potente.
Riusciva avvertire la sua forza, quieta, come un drago assopito, ma non per questo inerme, che stillava da ogni ciuffo che sfuggiva, con meravigliosa attenzione, dalla sua complessa acconciatura, da ogni ciondolo che le ornava il collo e le braccia, da ogni centimetro della sua pelle meravigliosamente candida sotto il pizzo nero del vestito.
Sorrideva gentilmente, mentre due bimbe dai capelli bizzarri osservavano la scena dal ballatoio in legno della casa.
– Benvenuto – disse. Aveva una voce sonora e molto bella.
Sorrise – Lei è la Strega delle Dimensioni?
– Sì, ma alcuni mi chiamano Yuuko. Il tuo nome?
– Seishiro.
– Se sei qui, Seishiro, è perché hai un desiderio da esaudire.
– Esattamente.
– Ma, per ogni desiderio, io dovrò ottenere un compenso adeguato.
– Più che giusto.
Lei sorrise ancora; lucida, ferma e cortese: sentiva che quella donna poteva essere un avversario temibile, così come un’amabile compagnona; e lui non era intenzionato ad inimicarsela in alcun modo.
– Dimmi qual è il tuo desiderio, e io stabilirò il compenso.
Seishiro sorrise – Voglio diventare un Cacciatore e, per fare questo, ho bisogno del potere di viaggiare attraverso i mondi.
Yuuko, la Strega, sorrise: un ragazzo, giovane e di bell’aspetto, e con le idee ben chiare; forte, capì anche, una di quelle persone che, per ottenere ciò che desiderano, non si fermano davanti a nulla. Potenzialmente pericoloso, quindi, ma anche potenzialmente… utile – Il prezzo è molto alto – disse.
– Mi dica quel che posso fare.
Deciso.
Sì, le piaceva.
– Lavora per me.
– Prego?
– Ottenere oggetti rari e preziosi, provenienti da altri mondi, è un mio diletto personale, oltre che parte del mio lavoro – rispose la Strega, ridendo – Ma non posso spostarmi da qui; se tu accetti un contratto di lavoro con me, otterrai quel che desideri: io ti darò il potere di viaggiare, ma legato strettamente alle mie richieste di lavoro.
Seishiro nascose una smorfia, ma Yuuko ghignò: una persona come quella non tollerava alcun controllo. Sarebbe stato piuttosto divertente…
– Purtroppo, qualsiasi altro pagamento richiederebbe una perdita molto gravosa, per te. Come un pezzo della tua anima o del tuo corpo.
Seishiro guardò la donna: non scherzava; gli offriva un contratto, in un certo senso, “alla pari”, vantaggioso, tecnicamente, ma non aveva mai apprezzato di dover sottostare alle richieste degli altri; ma tutta la strada fatta, le fatiche spese per trovare l’amuleto, gli anni di studio e addestramento che lo avevano impegnato per anni gli erano costati troppo, per mollare tutto così. Del resto, aveva fin troppo caro il suo corpo, per poter decidere di gettarlo via così.
Si strinse nelle spalle – Accetto il lavoro.
Yuuko sorrise: viaggiare per viaggiare non porta mai a niente. Molte persone, nel tempo, le avevano fatto richieste come quella: uomini e donne spesso nient’affatto determinati, ma solo desiderosi di abbandonare una vita che non li soddisfaceva, o un passato gravoso; lei li assumeva come cacciatori e, da quel momento in poi, si apriva un’ampia rosa di possibilità, un diletto per chi, come lei, conosceva perfettamente ciò che attendeva dietro il drappo oscuro del futuro. 
C’era chi non sopravviveva, a quella vita.
C’era chi continuava a cercare, cercare, senza mai trovare quel di cui era veramente in cerca.
C’era chi lo trovava, in una donna, un uomo, un mondo, una città, e Yuuko lasciava che il contratto si rescindesse.
Quale sarebbe stato il destino del ragazzo davanti a lei?
Oh, lo conosceva già, ma il divertimento sarebbe stato vedere come quel viaggiare avrebbe cambiato quell’indole arrogante e spaventosamente autosufficiente che brillava, assieme ad un sorriso sornione, su quelle labbra.
– E sia, dunque. C’è un oggetto che desidero, su un mondo lontano. Un oggetto pericoloso, così come periglioso sarà impossessarsene. Accetti?
– Certo.
Yuuko sorrise: la strada del futuro si era di nuovo aperta e, con essa, una nuova speranza di cambiamento. L’aspetto più divertente della questione era, si disse mentre ghignava nel venir sparire il ragazzo, che lui non era minimamente consapevole di tutto questo.


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