Long Way Home ~ Capitolo 21: Una piuma e una bambina

Mezza Tabella Maledetta TRC Seishiro, 49. Potere

Seishiro girovagava, annoiato e frustrato, per uno scialbo mercato cittadino. Il mondo in cui era finito aveva, come unico oggetto di interesse, un vecchio tempio appartenente ad una società ormai estinta, ma gli era bastata un’occhiata per voltargli le spalle con un sospiro seccato.

Era stato per scacciare la frustrazione che si era incamminato per le vie del piccolo villaggio, tra le donne con la sporta, gli uomini con carretti e animali da soma dalle fogge strane (era buffo vedere una specie di enorme passerotto, con il piumaggio tinto dai più svariati colori, grande quanto un cavallo e fornito di sella e morso), e bambini che giocavano; cercava qualcosa di interessante, ma ben presto la sua attenzione fu attirata dai banchi che vendevano dolci, unico interesse rimasto assolutamente intonso sin dalla sua infanzia. Mentre ne osservava deliziato uno gestito da una coppia matura, pieno di dolci dai colori incredibili, vide una bambina saltellare là attorno; non l’avrebbe notata, se l’oggetto che sventolava durante il suo gioco non avesse emanato un potere a dir poco spaventoso. Si voltò ad osservare quella strana piuma, decorata al centro da un disegno strano, simile ad un sigillo, stretta nella manina infantile, che la usava a volte per fingere di avere le ali di uccello, altre per decorarcisi i ricci castani, come un fermaglio.

– Dimmi, piccola – disse, chinandosi sulla bimba e sorridendole affabile – Dove hai trovato quella bella piuma?

– Nel giardino di casa – rispose lei – È bella, vero signore?

– Oh, è molto bella – replicò Seishiro – Così bella che vorrei acquistarla.

– Io non la vendo! – protestò la bambina, stringendosi la piuma al petto con le mani – Mi piace troppo!

– Oh, davvero? – commentò il ragazzo – Pensavo che i dolci che guardavi prima ti piacessero di più…

La piccola mise il broncio, senza lasciare la piuma.

Seishiro sorrise placido: i bambini avevano il potere di sembrare carini anche quando erano fastidiosamente capricciosi come in quel momento – Facciamo un patto? Io ti compro tutti i dolci che vuoi, ma tu, in cambio, mi dai quella piuma. Cosa ne pensi?

– No – brontolò lei, molto tentata, però, dalla proposta.

– Sicura? – continuò il ragazzo, sorridendo in modo furbo – D’accordo, come vuoi – le diede le spalle e si dedicò nuovamente al banco dei dolci: in un cestino c’erano caramelle colorate a forma di animaletto, su un vassoio delle ciambelline ricoperte di una glassa arancione, pasticcini a forma di albero viola, e poi bastoncini rossi, azzurri e bianchi; in un altro angolo, più in alto, erano allineate delle statuine a forma di animaletto e di damina.

Seishiro considerò la mercanzia con interesse, così come la bambina di prima, che osservava sia lui che i dolci da un po’ più indietro; il ragazzo acquistò un sacchetto per ogni qualità: stava per pagare quando aggiunse alla signora che lo stava servendo – Anche la statuetta, quella lì – poco distante da lui, la bambina ebbe un piccolo sobbalzo, guardando con desiderio la pupattolina rosa che veniva infilata in un sacchetto.

Il ragazzo recuperò i suoi acquisti e scoccò un sorriso alla bambina – Grazie e arrivederci.

La piccola, mordicchiandosi un’unghia, iniziò a seguirlo, cercando di non farsi notare; Seishiro aprì uno dei sacchetti e pescò uno dei bastoncini, infilandone un’estremità in bocca, sotto lo sguardo interessato della bambina: fingendo di non accorgersene, continuò a camminare tra i banchi, rallentando il passo in modo che la piccola non rimanesse indietro. Adocchiata una panca, si accomodò, continuando a rosicchiare il dolce. Gettò un’occhiata alla bimba, che si voltò di scatto, giocherellando ancora con la piuma – Ne vuoi uno? – chiese.

– La mamma dice che non si devono accettare i dolci dagli conosciuti.

– Si dice “sconosciuti” – la corresse – La tua mamma ha ragione – concluse, infilando in bocca la seconda metà del bastoncino. Aprì i sacchetti, poi, controllandone il contenuto per decidere cosa mangiare e, con un sorriso furbo, estrasse la bambolina rosa: la bambina ebbe un sussulto – Io la trovo molto carina – disse, rivolto alla bimba – Tu che ne dici?

– Sì – rispose lei, annuendo con forza.

– Però è un peccato che sia rosa… non è un colore da maschio – aggiunse, e la bambina annuì ancora – Forse sarebbe meglio se la prendessi tu… – concluse, meditabondo.

– La mamma dice…

– La mamma ha mai detto niente sullo “scambiare” le cose con uno sconosciuto? – chiese Seishiro.

– No – rispose lei, spiazzata.

– Allora non avrà niente da ridire se io ti do la bambolina e tu mi dai quella piuma, no?

– Mhmm…

– Beh, se non vuoi, dovrò proprio mangiarla io – concluse con un sospiro. In meno di due secondi, si vide sventolare la piuma sotto il naso – Oh, hai cambiato idea?

– Solo se mi dai anche le caramelle a forma di animaletto! – contrattò lei, con espressione serissima.

Seishiro la considerò per un istante, divertito – Beh, sei proprio una donna d’affari, non c’è che dire! – cedette il sacchetto pieno alla bambina, insieme alla pupattola rosa, e prese la penna – Affare fatto?

Lei annuì soddisfatta, controllando attentamente il cartoccio per decidere da quale animaletto cominciare: scelse una specie di pulcino, come quelli che gli adulti usavano come animali da soma, e lo mise in bocca soddisfatta; Seishiro le fece un sorriso e se ne andò, con la piuma stretta in pugno. Solo che, con sua enorme sorpresa, quello strano affare s’illuminò e, senza che lui provasse il benché minimo fastidio, entrò nel suo petto.

Non aveva mai letto di oggetti del genere, ma sentiva che il potere della piuma non si era attenuato: decise di provare qualcuno degli incantesimi appresi fino a quel momento, e si accorse che la sua forza era aumentata.

Interessante, pensò.

A quanto sembrava, quello strano oggetto era in grado di ampliare i suoi poteri: colto da un’improvvisa ispirazione, Seishiro provò ad aprire il cerchio magico che gli permetteva di spostarsi tra i mondi e si accorse che lo spazio attorno a lui si era come… deformato, permettendogli di spostarsi nel mondo successivo senza usare che una semplice parte del potere che Yuuko gli aveva concesso.


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