Long Way Home ~ Capitolo 2: Esitazione
L’amuleto nella sua mano aveva preso a brillare, facendosi sempre più caldo.
Sulla soglia c’era sua madre, bellissima nel suo kimono rosso, i lunghi capelli sciolti sulle spalle come seta liquida, il sorriso fisso sulle labbra color ciliegia, ma le ciglia umide e brillanti. Accanto a lei, aggrappato allo stipite della porta, Fuma si mordeva le labbra per non piangere, ma le lacrime scendevano comunque giù.
Si ricordò, di colpo, in quella luce che si faceva sempre più forte, di quelle serate che passavano davanti al camino, lui e Fu-chan a leggere e la mamma a spazzolarsi i capelli, facendo domande sui loro libri, di quando prendeva una sacca con il cibo, una tenda e lui e Fu-chan andavano nel bosco a giocare agli esploratori, con il bambino che gli si addormentava addosso, spaventato dal buio (anche se non lo avrebbe mai ammesso). Quando la sua strana famigliola sedeva al tavolo, la sera, e lui spentolava in cucina, quando la mamma rincasava dal lavoro e a lui toccava lavare dal sangue quei vestiti che Fu-chan non doveva vedere…
Per un istante, si chiese se il suo desiderio valesse abbastanza.
Ma la luce si fece ancor più forte, e tutto sparì.
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