Long Way Home ~ Capitolo 12: Abbraccio
Non aveva paura.
Certo, avrebbe dovuto averne, visto che conosceva la natura dei vampiri: eppure, l’idea che si trattasse di Subaru, e non di una di quelle creature che aveva studiato, in un certo senso era…
Cosa era? Sapeva solo che non riusciva a smettere di fissare quegli occhi da gatto, quei riflessi screziati che sembravano muoversi come le minuscole sfoglie d’oro dei cimeli che aveva visto più di una volta: allo stesso modo la luce ne cambiava il riflesso, ed era un fascino al quale non riusciva a sottrarsi.
E no, non aveva affatto paura.
E quando Subaru gli si premette addosso, mosso da una furia che poco aveva del ragazzo gentile che aveva conosciuto, Seishiro capì, da quelle mani che gli stringevano con forza le spalle, che una minima mossa falsa poteva costargli la vita, trasformando la lenta carezza delle labbra di Subaru in un morso letale.
E invece, e non per resa, si rilassò in quell’abbraccio feroce, offrendo quasi la gola alla bocca che la cercava, famelica ma delicata, nella lenta carezza umida della lingua che premeva contro la ferita fino a farla bruciare.
E la paura era quanto di più distante dalla sua mente, in quel momento.
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