Klaine Advent 2015 - Giorno 6
– Ma io lo voglio!
– Passano gli anni e ancora non mi arrendo al fatto che sei incapace di aspettare per ricevere una sorpresa.
– Beh, allora dovresti imparare che non è il caso di dirmi “ho una sorpresa per te”!
– Resisti: ti ho detto che avrai una sorpresa a mezzanotte; avrei potuto essere crudele e dirti “l’avrai la mattina di Natale”!
– Oh, piantala di fingerti magnanimo, Blaine: l’hai fatto solo perché sai che non ti avrei mai fatto dormire e ti avrei tormentato ad oltranza.
– ... Potresti aver ragione.
Kurt scoccò uno sguardo lamentoso verso l’orologio – Mancano ancora tre ore a mezzanotte. Tre ore! Come puoi sperare che sopravviva?
– Posso tentare di distrarti con la nostra pseudo-cena della vigilia?
– Eccolo che ricomincia. Blaine, ho cucinato per ore una sequela di meraviglie e delizie, ma sono per domani: devo mettere le tagliole in cucina?
– Oh, come stavo per fare io per difendere i regali sotto l’albero, dici?
*
– Mezzanotte. È mezzanotte! Regalo!
Blaine scoppiò a ridere – Auguri anche a te.
Kurt gli si lanciò addosso, schioccandogli un bacio sulle labbra e fissandolo adorante.
– Ho capito, ho capito! – gemette l’altro, districandosi e andando a recuperare il “regalo misterioso”: Kurt battè le mani e attese con curiosità mentre suo marito frugava... tra le fronde del loro albero?
– Mhmm, deduco quindi che non sono gli stivali di Mc Jacobs.
– No.
– Una busta?
– Una busta può contenere moooolte cose.
– Tipo un buono sconto per il negozio online di--
– Apri.
Kurt fece un saltello emozionato sul posto ed estrasse qualcosa che non assomigliava ad un buono o a qualunque cosa avesse mai visto prima: era una lettera di poche parole, tra cui “Rachel Berry”, “test” e “positivo”.
Ci volle qualche istante, poi qualcosa fece click nella sua mente.
– Oh mio Dio.
Blaine gli sorrise, le braccia aperte e gli occhi già umidi – È arrivato oggi pomeriggio. Ho temuto di impazzire nell’attesa di dartelo.
– OH MIO DIO!
Kurt gli si buttò addosso con una tale forza che quasi lo atterrò, ridendo e piangendo insieme, ma soprattutto continuando a blaterare una sequela di parole incomprensibili, visto che se ne mangiava la metà.
Ma tra quelle era perfettamente comprensibile, perché era la stessa identica cosa che continuava a ripetersi lui da ore, da quando Rachel gli aveva fatto consegnare la busta tramite Jessie quel pomeriggio, Oh mio Dio, oh mio Dio, siamo genitori!
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