Stairway to Heaven ~ Prologo

Yes, there are two paths you can go by,

but in the long run

there still time to change the road you're on...

Led Zeppelin

 

 

E così, siamo al gran finale.

Sì, lo so che starete pensando "quale finale, che abbiamo appena aperto la storia?" ma fidatevi: questa è la fine. La mia, quantomeno.

Del resto, sinceramente, non potrei aspettarmi comunque granché dal futuro: ho perso il mio unico e migliore amico, il mio unico e miglior nemico, ho contribuito a distruggere il mondo e, peggio del peggio, sono stato mollato dall'unico ragazzo che abbia mai amato. Davvero, non potrebbe andarmi peggio di così.

Oh, aspettate: in effetti sto precipitando; la pistola installatrice è a pochi centimetri dalle mie mani, ma afferrarla non cambierebbe granché, visto che l'attico del Metrocity Empire Building mi è appena passato accanto e questo significa che sono a circa sessanta piani dal suolo.

Beh, del resto potevo aspettarmelo: non è questa la fine di tutti i cattivi delle storie? 

 

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Note

Dai: pronti alla presentazione più lunga del prologo? XD
Facciamo un salto indietro di qualche anno: ci troviamo in Svezia, in una casa dispersa nella campagna, a ridosso del Solstizio d'Estate (che per loro è una delle feste nazionali più importanti e sentite), in vacanza; il sole sorge ogni mattina alle tre e mezza e "tramonta" (per modo di dire, visto che rimane sempre una linea di luce soffusa all'orizzonte) verso mezzanotte e mezza, con l'epico risultato di chiamare a casa per un saluto e sentirsi rispondere "Certo che mi ero appisolato, sono le dieci e mezza!", guardare fuori dalla finestra la verde campagna rischiarata da quello che i tuoi occhi registrano come "il sole delle sei del pomeriggio".
Ma visto che siamo poco distanti dal Polo, lassù l'estate assomiglia più che altro ad una tarda primavera, quindi immaginate adesso tre donzelle che si conoscono da tanto, una lì in trasferimento universitario e le altre due in vacanza, impurritate in un piumone mentre fuori imperversa la tempesta, il gelo, il vento che fa stormire quelle cacchio di casette svedesi che, mannaggia a loro, saranno pure carine ed ecologiche (e identiche in modo inquietante a quelle base del gioco The Sims 2), ma sono fatte di compensato e se dai una manata ad un muro portante quello rimbomba come fosse una cassetta fatta del suddetto compensato - insomma, immaginate questo più pigiami, calzini pesanti, sciarpone come coprispalle, un pentolone di tè speziato acquistato insieme qualche giorno prima e la domanda "... sì, ok, ma che ci vediamo?" e Fly, la padrona di casa, che pronuncia le parole "No, io Megamind non l'ho mai visto", "Tessoro, prendile il pc, ce l'ho salvato sulla memory card del cellulare".
Ecco, Stairway to Heaven è nata esattamente lì.
Sul materasso ad acqua che dondolava e faceva sprofondare in modo troppo divertente, piumone, tè e due delle mie donne preferite, una delle quali assisteva per la prima volta ad uno dei miei film in animazione preferiti; ed il bello di quando un amico assiste per la prima volta a qualcosa che tu conosci a memoria è che te lo fa vedere con occhi diversi, come se fosse la prima volta anche per te, o almeno la prima volta da un'altra angolazione.
E, siccome quella storia stavo iniziando a guardarla in un modo che non avrei mai immaginato prima, ho iniziato a scriverla - su una nota del mio vecchio e scassatissimo cellulare.
E poi, come mio solito, là è rimasta per un pezzo XD 
Forse ci sarebbe anche rimasta per molto più tempo, se non avessi un Tessoro che alla parola "Birdino" impazzisce quasiquanto me, e che quando si è presentata la Glee Big Bang di Flan e ALanna non mi ha spinta ad usarla per continuare 'sta benedetta storia.
Fedele al suo luogo di nascita, Stairway to Heaven è stata scritta nei luoghi più assurdi. Non scherzo: "in auto", "nel parcheggio della posta", "in coda in un ospedale", "su un Frecciabianca che sballottava così tanto che ho dovuto smettere perché avevo la nausea" sono solo alcune delle locations che mi hanno fatto scrivere la quasi totalità della vicenda - tant'è che quando mi sono trovata a litigare con gli ultimi capitoli e l'epilogo non riuscivo più a farlo dal pc grande, ma mi sono rintanata sul divano con quella specie di Giocattolo del EEE della Asus e lì ha funzionato. La follia.
Però è stato un viaggio bellissimo: mi sono divertita come non mi capitava da tantissimo tempo nello scrivere una fanfic, mi sono tolta un paio di cosette che sentivo di voler scrivere da tempo ma non c'era verso di trovare l'occasione o anche solo il coraggio di farlo, ho riso come una pazza in certi momenti (non dimenticherò mai una certa scena che mi ha distrutto per sempre l'epicità di un certo brano musicale) e ho amato Cooper più di ogni altra cosa al mondo, credo... a parte i titoli dei capitoli: perché sappiate che i titoli dei capitoli di questa storia sono più belli della storia stessa, per quello che mi riguarda - ottenendo lo straordinario risultato di averli trovati subito man mano che iniziavo i capitoli stessi, ma aver poi trascorso tutta la durata della stesura, ovvero mesi, a cercare il titolo di tutta la baracca. E alla fine me l'ha trovato quell'anima santa di Zephan, lei che da Glee si tiene lontana com'è giusto che faccia una qualunque persona ragionevole, che sa i nomi dei personaggi principali perché li ha sentiti nominare da me e Chu, che questa storia quindi in quel momento non la stava leggendo e che invece ha azzeccato al secondo tentativo il titolo. Così. Altrimenti sarei ancora qui ad inveire contro il mondo XD

La faccio breve, o la faccenda diventa ancora più ridicola:
grazie al Tessoro, che ha fatto un lavoro di cheerleading indescrivibile durante tutti questi mesi (sembrava di avere una bimba piccola che ogni momento chiede "Favola? **", mettendo in crisi perché no, oggi non mi sono trovata in nessun posto abbastanza strano, evidentemente, e quindi l'Ispy non è passata), stanato le incongruenze e suggerendo volontariamente o meno soluzioni a quei momenti in cui mi disperavo dicendo "basta, mollo tutto, non esiste un modo per rifare quella scena e non c'è niente di abbastanza degno per riscriverla diversamente". E perché mi ha fatto dei complimenti stupendi, accollandosi le mie pare mentali già che c'era, e mi ha fatta sentire una Ficcynatrice Speciale - e non capita tutti i giorni. E' stato surreale e bellissimo. E ora vola, mia bellissima colomba!
Grazie a Zephan, che si è trovata "alla porta" una disperata che pigolava "Leli dice che tu sei bravissima a trovare titoli... non è che ne hai uno anche per me? ç__ç Ah già, non conosci il fandom, quasi sicuramente lo odi, non sai che faccia hanno i personaggi, non ti racconto manco la trama perché figurati, ma questi sono i titoli dei capitoli. Ce la fai? ç__ç". E lei, non capirò mai come, mi si è presentata due giorni dopo con Il Titolo. E perché le ho rotto l'anima durante tutta la rilettura e ribetatura della storia, durata una giornata intera in cui mi sono lamentata come la piaga che sono perché se c'è una cosa che odio è betare me stessa (specie se ho appena finito di scrivere, mi verrebbe solo voglia di dare fuoco a tutto perché vedo solo orrore - tranne in te, Coop, ogni tua scena è infusa di Grazia Divina. Non so come fai, sinceramente XD); e perché, quando le ho detto "Ho finito ** CON BEN QUARANTA MINUTI DI ANTICIPO sulla consegna", mi ha risposto "Evviva, allora posso leggerla!" e ha passato tutta la notte, fino alle quattro e quaranta del mattino, a leggere ininterrottamente mandandomi messaggi per commentare le sue scene preferite. E' stato epico.
Grazie ad ALanna e Flan per la Glee Big Bang, perché altrimenti non so se avrei mai ripreso in mano questa storia e alle mie "Birdiners" Serena, Charlotte e Stefania, Rossella (sì, ormai qua Nightbird c'ha le fangirl e fangirlano a tutto spiano perché sono belle ) che mi stanno aspettando al varco da mesi pur non sapendo cosa le attende.


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